La Sezione di Thiene del Club Alpino Italiano nasce ufficialmente nel 1923. Già nel 1918 si forma un “Gruppo Alpinistico” vero e proprio, denominato in seguito Gruppo Escursionisti Thienesi (GET), composto per lo più di appassionati. Tuttavia, su di uno sfondo alquanto incerto, emergono nitide le figure del Dr. Cav. Pietro Tretti, del Cav. Basilio Ceccato e di Pietro Berti, i quali sull’onda del romanticismo sognavano le “vette”, anche se la loro era una montagna riservata ai signori, alle classi agiate e benestanti.
Tra i primi fondatori spicca la figura di Guardino Colleoni Porto, illustre appassionato, socio sin dalla fondazione, nonché senatore del Regno. Sua la sua battaglia, portata sin in Parlamento, per la rivendicazione tutta italiana di Cima 12 a difesa dei confini italiani ed in vista della I° Guerra Mondiale. In sua memoria, nel 1923, venne posta una lapide (tuttora visibile) sulle mura esterne del castello Colleoni, ad opera della Sezione di Vicenza e dell’appena sorto “Gruppo Escursionisti Thienesi (GET)”. Suo degno emulo fu il Dr. Cav. Pietro Tretti, al quale si deve la fondazione vera e propria della Sezione di Thiene.
“Marciare e non marcire “ era il motto che accompagnava i primi anni di attività della Sezione ed era anche il titolo di un breve articolo comparso sul Bollettino del Consorzio Intersezionale Vicentino del CAI ., sotto il titolo di “ Gruppo Escursionisti Thienesi – Sezione del C.A.I. Era il 27 luglio 1923. Nel periodo che va dal 1926 al 1940 mancano dati precisi sull’attività sezionale, ma, con la fine del secondo conflitto mondiale, l’attività sezionale registra una forte ripresa. Si verifica un’adesione di massa al Club Alpino Italiano, dovuta al fatto che il CAI è l’unico ente che in quel periodo promuove uscite collettive: si utilizzano camion da lavoro rispolverati e risistemati ma che vengono letteralmente presi d’assalto durante la gite.
Gli anni ’50 inseguono il mito delle Grandi Sfide Alpinistiche e, se il K2 rappresenta l’orgoglio nazionale, anche la Sezione di Thiene può rivendicare la sua impresa: grazie alla determinazione di Francesco Zaltron insieme all’alpinista Pietro Ghiglione, viene organizzata una spedizione in Perù. In rapida successione si scalano la cima del Cerro San Vincent (5600 m.), ed altre due cime, per l’occasione battezzate: “Almerigo da Schio – (5600 m) e Alessandro Rossi – (5700 m)” , tenendo per ultima una cima inviolata a cui sarà dato il nome di CERRO THIENE – (5380 m). Oltre alle vicende alpinistiche, proprio in quegli anni la sezione del CAI di Thiene, vede un progressivo aumento del numero di tesserati e – cosa non meno importante – finalmente viene trovata una sede stabile, ovviando così la consuetudine di riunioni sezionali nei bar cittadini.
Con gli anni ’60 la sezione del Cai di Thiene rivolge la sua attenzione alle montagne locali – le Piccole Dolomiti. Un gruppo di forti alpinisti animano la sezione di Thiene; tra loro spiccano le figure di Cesco Zaltron, presidente sezionale, nonché autore della guida “Massiccio del Pasubio”, Marco Dal Bianco, i fratelli Cavion, Bortolo Fontana, Oreste Bernardi, Dal Bon Gianni e Danilo Castellan: essi furono la migliore espressione dell’Alpinismo dell’Alto Vicentino e grazie a loro furono risolti gli ultimi grandi problemi alpinistici delle Piccole Dolomiti.
A cavallo tra gli anni’ 70 e ‘80, cambia anche il modo di andare in montagna. La sezione del CAI di Thiene si declina secondo nuove esigenze ed impulsi: alle esperienze singole o di pochi, si aggiungono attività rivolte alle famiglie con il campeggio estivo, corsi specifici – sia a livello escursionistico che alpinistico – quest’ultimi gestiti dalla scuola sezionale “La Naeja” ed attività rivolte specificatamente ai ragazzi con la sezione dedicata all’Alpinismo Giovanile .
Attualmente la Sezione di Thiene, oltre alle attività sovra menzionate, si dedica a collaborazioni con scuole di vari ordini e grado, dove, il patrimonio culturale e di esperienza maturato dal Club Alpino Italiano trova la sua migliore applicazione.